sabato 27 agosto 2011

UVA CONTRO I RAGGI UVA

Sono tornato dalle vacanze dove ho perseguito con dedizione il mio unico obiettivo che era quello di divertirmi, rilassarmi e liberare un po' la mente, senza seguire con attenzione ciò che avveniva al di fuori dal campo spaziotemporale che separava il mio culo dalla spiaggia più vicina. La cosa non è stata difficile, considerando che non possiedo uno smartphone con abbonamento inernet, non avevo a disposizione un televisore, e che i quotidiani si sono estinti nel 1979.
Ma torniamo a noi. Faccio rientro in Padania ed ecco che dopo qualche ora mi devo subito scontrare con la dura realtà che mi presenta il suo conto salato: un Raìs che gioca a nascondino, calciatori milionari che scioperano, Steve Jobs che lascia la Apple e un nuovo pezzo degli Zero Assoluto.
Tutto questo non fa che alimentare quella che viene chiamata depressione da rientro.

Ci sono due diverse scuole di pensiero portate avanti negli anni dai ricercatori universitari di San Crispino in collaborazione con quelli dei laboratori di Pampers, a riguardo. Cè chi dice che bisognerebbe riabituarsi passo dopo passo alla vita di sempre, mantenendo alcune abitudini vacanziere per i primi giorni dal rientro, e chi sostiene che sarebbe meglio voltare pagina, lasciarsi tutto alle spalle e reimmergersi bruscamente nella solita esistenza da pezzenti che si conduce per i restanti undici mesi dell'anno.
Mi arrovello nel decidere quale sia la scelta che possa fare al caso mio, quando vengo a conoscenza del fatto che mangiare uva è la cosa più saggia da fare per combattere lo stress da rientro.
Accidenti, ma come ho fatto a non arrivarci prima? Ed io che già pensavo di aprire un chiosco a Caracas per cambiare vita. Che pensavo di spendere il mio prossimo stipendio in giocate del superenalotto.
Stupido!
Mi riempie d'orgoglio potervelo svelare: l'unica risposta solare a tutti i vostri commenti emo/leopardiani postati su facebook, che inneggiano al suicidio di massa post vacanziero, si nasconde nell'uva.
Uva.
Uva.
Uva.
Uva, è la soluzione a tutto.
Uva è è figlia dello spirito santo.
Uva è il contenuto della valigetta di Pulp fiction.
Uva è il Tom Tom che ti guida al punto G.

Sto mangiando uva ininterrottamente da ieri sera e non so, sarà merito della

"melatonina, abbondante nelle uve rosse, che, oltre a svolgere una’azione antiossidante, può aiutare a regolare i ritmi circadiani negli esseri umani e il ciclo sonno-veglia, indicando al nostro organismo quando è il momento di andare a dormire",

ma io posso dire con certezza di essere già un'altra persona.
Acino dopo acino sto dimenticando le spiagge, i topless, le erezioni nascoste con gli slip saggiamente indossati sotto il costume a pantaloncino, e le facce sorridenti dei gestori degli stabilimenti balneari che aspirano a vincere il premio di evasore fiscale dell'anno.
Che schifo le vacanze. Che schifo il mare. Che schifo mangiareberedormirefarel'amore senza nessun orario. Non vedo l'ora di tornare al lavoro.
Grazie uva che mi hai aperto gli occhi.